Sarnano: 11 cose da fare a primavera tra natura, sport e borghi
Quest’anno l’inverno ha dato un ultimo colpa di coda con qualche settimana di neve e freddo, regalandoci gli ultimo giorni sugli sci, ma ora la primavera inizia a farsi sentire e porta con sé una grande carica di energia e il desiderio di stare all’aria aperta.
In questa stagione il borgo di Sarnano, nelle Marche (MC), sembra incastonato in uno smeraldo, tanto è accesso e brillante il verde dei Monti Sibillini, delle campagne e dei boschi tutto intorno al paese: spazi ampi e sicuri, aria pura e temperature miti, cascate scroscianti e spettacolari fioriture.
Che tu sia in cerca di una vacanza attiva o di un breve weekend di relax e benessere, magari abbinato a un’esperienza termale, ecco 11 cose da fare a Sarnano in primavera.
1. Via delle Cascate Perdute
Il borgo di Sarnano si erge tra due torrenti, il Rio Terro e il Tennacola, entrambi caratterizzati dalla presenza di piccole e grandi cascate che a primavera sono spesso al massimo della loro portata d’acqua.
Uno degli itinerari più amati è proprio la Via delle Cascate Perdute che si snoda per circa 6 km intorno al paese toccando tre cascate lungo il Tennacola: le Cascatelle dei Romani, la Cascata de Lu Vagnatò in località Morelli e quella dell’Antico Molino in località Piano. Queste ultime due, rimaste per anni nascoste dalla fitta vegetazione, sono state riportate alle luce dal Comune di Sarnano nell’estate del 2020 e hanno richiamato centinaia di migliaia di visitatori. Oltre alla facilità dell’itinerario, ciò che rende così attrattivo questo percorso è il fatto di poter arrivare quasi fin sotto il getto delle cascate.
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2. Escursione alla Cascata del Pellegrino e alle Pozze dell’Acquasanta
Questo itinerario inizia in prossimità delle Cascatelle dei Romani, ultima tappa della Via delle Cascate Perdute, e prosegue su un tracciato escursionistico ben segnalato che si snoda all’interno del bosco, lungo antiche strade recentemente riportate alla luce con interventi di recupero.
In circa 50 minuti di cammino il sentiero attraversa il Tennacola e conduce alle Pozze dell’Acquasanta, una tipica formazione geomorfologica denominata “marmitte”, cioè della cavità che si formano a causa dell’erosione fluviale. In primavera queste pozze, che i nostri nonni chiamavano “vottegó”, sono collegate tra di loro da un flusso d’acqua che crea delle piccole rapide all’interno della stretta forra. Da qui, con ulteriori 5 minuti di camminata, si giunge alla pittoresca Cascata del Pellegrino che sgorga da una profonda fenditura della roccia ed è visibile tutto l’anno.
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3. Escursione all’Eremo di Soffiano
Se sei in cerca di un’esperienza trekking poco impegnativa da fare a primavera, puoi percorre l’itinerario che conduce all’Eremo di Soffiano, uno dei luoghi simbolo del francescanesimo a Sarnano. Seconda la tradizione popolare, infatti, fu proprio San Francesco a donare ai sarnanesi il simbolo del Serafino, l’angelo a sei ali, da usare come stemma del comune nascente. Del resto, il libro dei Fioretti, conferma che il poverello d’Assisi sia passato di qui durante i suoi pellegrinaggi, che abbia soggiornato nell’antico convento di Roccabruna e, forse, che abbia visitato gli eremiti che vivevano nella vicina Grotta di Soffiano.
La grotta è un’alta insenatura nella parete di roccia che si staglia nel bosco. Fu trasformata in eremo in tempi molto antichi: le prime testimonianza risalgono al 1101. Sempre secondo i Fioretti, nell’eremo vissero a lungo due frati: Beato Umile e Beato Pacifico che raccontò di aver visto l’anima del suo compagno alzarsi in volo al momento della sua morte. Non molti anni fa vicino alla grotta sono stati ritrovati anche gli scheletri di un uomo e di una capra, segno del fatto che l’eremo potrebbe essere stato abitato anche in tempi più recenti.
Oggi dell’Eremo di Soffiano rimangono soltanto il muro e la scalinata d’ingresso, ma questo luogo emana ancora una profonda spiritualità, che affonda le sue radici nel rapporto tra l’uomo, la natura e il divino.
Per scoprire come raggiungere l’Eremo di Soffiana leggi la scheda dell’itinerario >>
4. Il Cammino Francescano della Marca e il Cammino dei Cappuccini
Restando sempre in tema di francescanesimo, Sarnano è attraversato da due cammini francescani: il Cammino Francescano della Marca e il Cammino dei Cappuccini.
Il Cammino Francescano della Marche si snoda per 170 km da Assisi ad Ascoli Piceno ed è interamente segnalato con appositi cartelli direzionali bianchi e rossi. Se percorrere l’intero cammino è un po’ impegnativo, puoi approfittare della primavera per scoprire il tratto che va da Sarnano ad Amandola.
Questo itinerario, che inizia in località Grassetti, si snoda lungo l’antico sentiero dei Mercatali: una mulattiera immersa nel bosco che, in epoca medievale, era una delle principali vie commerciali del territorio. Lungo il cammino si incontrano anche i resti di un’antica strada romana che ancora oggi conserva dei tratti perfettamente acciottolati e, più avanti, un antico mulino vicino a un ponte romano dalla tipica struttura a dorso d’asino.
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Il Cammino dei Cappuccini, invece, è un itinerario di circa 400 km che parte da Fossombrone, nel nord delle Marche, termina ad Ascoli Piceno e si articola in 17 tappe, tra cui quella che va da Sarnano a Montefortino passando per le Cascatelle di Sarnano. La segnaletica è marcata da una doppia “C” con all’interno la sagoma di un frate.
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5. Valle dei Tre Santi e Valle del Rio Terro
Se invece sei in cerca di percorsi trekking più impegnativi, puoi provare il sentiero della Valle del Rio Terro che conduce fino alla pittoresca cascata nascosta di Soffiano oppure il sentiero della Valle de Tre Santi con la sua stretta gola solcata da un’altra cascata. Quest’ultima è un’escursione piuttosto difficile, adatta agli esperti ben allenati.
Attenzione: è sconsigliato percorrere questi sentieri prima della fine di maggio. Si tratta di forre in cui il fiume scorre tra due alte pareti di roccia e, nella prima parte della primavera, possono verificarsi piene improvvise: è sempre meglio chiedere consiglio a una guida esperta prima di pianificare queste escursioni.
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Il mostro della Valle del Rio Terro
6. Passeggiate in bici, mountain bike, e-bike
Quale stagione migliore della primavera per rimettersi in sella alla bici? Senza il disagio della calura estiva, è più facile godersi il paesaggio con lentezza, ammirare i panorami, godere dei profumi e dei suoni della natura. Sarnano è attraversato da diversi itinerari cicloturistici su strada e per Mountain Bike, alcuni piuttosto lunghi che coinvolgono più Comuni, altri più brevi che esplorano piccole porzioni di territorio comunale.
La maggior parte degli itinerari sono già stati mappati e sono percorribili in autonomia con l’aiuto delle tracce GPS, ma puoi sempre rivolgerti a una Guida esperta per godere appieno di quest’esperienza.
Se, invece, non sei molto allenato, non scoraggiarti: noleggia un’e-bike e pedala in tranquillità.
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7. Bike Enduro
I numerosi percorsi tra boschi, prati e creste sono perfetti anche per la pratica del bike enduro che prevede l’alternarsi di discese adrenaliniche a tratti di pedalata su sentieri sterrati. Nel territorio di Sarnano si estendono tre itinerari specifici per il bike enduro per un totale di ben 30 km, percorribili da aprile fino a ottobre.
Inoltre, l’Associazione Sibillini Park Enduro mette a disposizione un servizio di bike shuttle per raggiungere l’inizio dei percorsi e organizza escursioni giornaliere per principianti ed esperti.
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8. Volo in deltaplano e parapendio
Sarnano, in particolare l’area dei Montioli, è uno dei siti di volo in parapendio più rinomati d’Italia. Le correnti d’aria sono favorevoli a questa attività quasi in ogni periodo dell’anno, ma la primavera è il momento perfetto per ammirare il verde acceso delle montagne che celebra la rinascita della natura.
Se non sei esperto della disciplina puoi contattare la Scuola di Volo Aeroclub dei Sibillini e prenotare un volo in tandem con un istruttore: sarà il tuo battesimo del cielo.
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Foto di Aeroclub dei Sibillini
9. Fioritura delle orchidee sui Piani di Ragnòlo
Da metà maggio ai primi di giugno i Piani di Ragnòlo, tra la cima di Pizzo Mèta e l’omonima Punta Ragnòlo, si riempiono di fiori selvatici: genziane, fiordalisi, nontiscordardimé, narcisi, asfodeli, peonie, ma soprattutto orchidee. Non si tratta delle orchidee che siamo abituati a vedere dai fiorai, bensì di 37 specie di orchidee selvatiche appartenenti a 16 generi e 3 diversi ibridi che crescono sui Monti Sibillini: un paradiso per gli appassionati di botanica e uno spettacolo di colori e profumi per tutti noi.
Ricorda: guardare, ma non toccare, né tanto meno raccogliere, perché si tratta di specie vegetali protette.
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10. Passeggiate nel centro storico e visita della Pinacoteca
Dal verde della montagna al colore caldo dei mattoni: il centro storico di Sarnano mantiene ancora il suo aspetto da castrum medievale, con il suo reticolo di vicoli concentrici che si inerpicano sui pendii del colle fino alla maestosa Piazza Alta, dove sorgono gli edifici più imponenti. Scarica la nostra audioguida gratuita per smartphone e scopri tutte le curiosità legate alla storia, all’architettura, all’arte e alle antiche usanze sarnanesi: due simpatiche guide virtuali ti accompagneranno in un viaggio pieno di ambientazioni sonore e racconti immersivi che ti faranno vivere un vero e proprio viaggio nel tempo.
A partire dall’8 aprile 2023, inoltre, nei weekend e nei giorni festivi (e lunedì 24 aprile 2023), dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19, puoi visitare la Pinacoteca Civica dove sono custodite opere di Vittore Crivelli, Vincenzo Pagani, Simone De Magistris, Girolamo Di Giovanni, Niccolò di Liberatore L’Alunno e altri.
11. Cure termali
Sarnano è anche una località termale, conosciuta in tutta Italia fina dal 1933. Alle Terme di Sarnano si utilizzano tre acque curative che sgorgano nel territorio comunale: l’oligominerale “San Giacomo”, l’oligominerale bicarbonato-calcica “Tre Santi” e la minerale sulfurea-salsa “Terro”. Queste tre acque vengono impiegate per numerosi trattamenti terapeutici: dalle cure inalatorie alla balneoterapia, dalle cure idropiniche e quelle ginecologiche. L’ideale sarebbe fare due cicli di cure termali all’anno e la primavera è il periodo più indicato per alleviare i disturbi dell’apparato respiratorio e quelli di tipo osteo-articolare che si sono accentuati durante l’inverno.
Inoltre, il nuovo stabilimento termale è dotato anche di un centro di fisioterapia e riabilitazione e di una SPA con centro benessere, dove puoi rilassarti, rigenerando mente e corpo.
Scopri di più sulle terme e sulle modalità di accesso alle cure >>
Bonus valido in ogni stagione… gustare la tradizione a tavola
Si sa, in Italia si mangia bene ovunque, ma la montagna è sempre sinonimo di buon cibo e poi… diciamo la verità, a primavera il metabolismo si rimette in moto e l’appetito cresce. Le specialità più amate sono il ciauscolo, salume morbido da spalamare sul pane, il polentone e la deliziosa crostata al torrone a base di frutta secca, ma, in generale, tutta la tradizione gastronomica sarnanese è legata alle usanze dei montanari e delle famiglie contadine: piatti semplici e genuini, che regalano un’esperienza sensoriale intensa, fatta di profumi e sapori dimenticati.
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