Le Pozze dell’Acquasanta e la Cascata del Pellegrino a Sarnano

Il percorso escursionistico che conduce alle Pozze dell’Acquasanta e alla Cascata del Pellegrino si trova nel Comune di Sarnano.

L’itinerario inizia dalle Cascatelle dei Romani, uno dei tre punti collegati dalla Via delle Cascate Perdute, e prosegue su un tracciato ben segnalato che si snoda all’interno del bosco, lungo antiche strade recentemente riportate alla luce con interventi di recupero. A circa 10 minuti dalle Cascatelle, si incontra anche una caratteristica area naturalistica lungo il torrente Tennacola: un piccolo angolo di natura fresca e incontaminata dove fermarsi a riposare.

Da qui, si attraversa il torrente su un ponte di legno e, proseguendo sul sentiero, in circa un’ora di cammino , si arriva alle Pozze dell’Acquasanta che prendono il nome dall’omonimo torrente che le forma, un affluente del Tennacola.

Le Pozze dell’Acquasanta sono costituite da una tipica formazione geomorfologica denominata “marmitte”, cioè della cavità di diametro e profondità variabile che si formano a causa dell’erosione fluviale. In questo punto, infatti, il torrente scorre in una piccola forra, un’apertura stretta e profonda in cui si generano flussi idrici veloci con moti vorticosi che, nel tempo, creano queste cavità, le “marmitte” appunto, che i nostri nonni chiamavano “vottegò”.

L’aspetto di questo scorcio naturalistico è variabile nel corso dell’anno a seconda della portata d’acqua del torrente dell’Acquasanta: in primavera (o dopo le piogge abbondanti) le marmitte sono collegate tra di loro da un flusso d’acqua che crea delle piccole rapide, d’estate e nei periodi di siccità ogni cavità è ben separata dalle altre e l’acqua appare spesso limpida, di un verde intenso.

Lasciandosi le Pozze dell’Acquasanta a sinistra si trova un ponticello che attraversa di nuovo il torrente. Da lì il sentiero prosegue e con ulteriori 5 minuti di camminata, si giunge alla suggestiva Cascata del Pellegrino che sgorga dall’omonimo fosso. Dai documenti sappiamo che in passato questi terreni erano proprietà dell’Abbazia di Piobbico, perciò è probabile che il nome fosse dovuto ai viandanti che si recavano in pellegrinaggio lungo questo percorso. La cascata è conseguenza di un fenomeno geologico chiamato “erosione regressiva”, un tipo di erosione fluviale che, a partire dal livello di base, regredisce verso il monte erodendo maggiormente i tratti costituiti da rocce tenere e fermandosi quando arriva alla roccia più dura, detta “scaglia rossa”. Il risultato di secoli di questo processo geologico è la scenografica Cascata del Pellegrino.

Una volta giunti alla cascata, si può scegliere se seguire il sentiero che torna verso le Cascatelle oppure affrontare il tratto con una discreta pendenza che sale tra gli alberi fino alla frazione Margani, dove si apre uno spettacolare panorama che abbraccia l’Abbazia di Piobbico e le vette delle montagne che sovrastano Sarnano. Da Margani è possibile scendere lungo la strada imbrecciata fino a incontrare di nuovo la Via delle Cascate Perdute in prossimità delle Cascatelle.