Idee per 25 aprile e 1° maggio? 3 itinerari nei pressi di Sarnano per rigenerare l’anima

Apr 9, 2018 | Cosa fare a Sarnano

I ponti di primavera si avvicinano e la domanda fatidica inizia a insinuarsi nelle conversazioni con gli amici: che facciamo il 25 aprile e il 1° maggio? Beh, intanto il 2018 è un anno buono per i ponti lunghi: il 25 aprile è mercoledì, il 1° maggio martedì. Questo significa che con 3 giorni di ferie vi fate 7 giorni di vacanza. E allora la domanda è più che legittima: che fare il 25 aprile e il 1° maggio? Noi vi proponiamo tre suggestive camminate sui Sibillini nei dintorni di Sarnano: un’immersione tra boschi, prati e corsi d’acqua che vi rigenererà l’anima.

Il panorama sconfinato di Pizzo Meta e dei Piani di Ragnolo
L’aspra e pittoresca gola della Valle dei Tre Santi
Le creste tra le nuvole del Monte Castel Manardo

Sarnano, scuola di volo
Foto di Isabella Tomassucci

Idea n.1: Il panorama sconfinato di Pizzo Meta e dei Piani di Ragnolo

Punto di partenza: Località Santa Maria Maddalena – Sarnano (MC)

Distanza del punto di partenza dal centro di Sarnano: circa 14 km

Lunghezza del Percorso: circa 5 km

Dislivello: circa 100 m

Difficoltà: Turistica – Escursionistica

Durata del Percorso: 3 h circa

Vedi itinerario su Google Maps

I Piani di Ragnolo sono un altopiano dei Monti Sibillini, nei pressi di Sarnano, che regala una vista straordinariamente bella in ogni periodo dell’anno, ma in particolare in tarda primavera, quando la fioritura delle orchidee selvatiche raggiunge il suo culmine. Sebbene sia ancora un po’ presto per vedere la flora appenninica nella sua esplosione di colori, anche in questo periodo i Piani di Ragnolo sapranno stupirvi con il loro verde accesso e il panorama sconfinato che spazia dalle colline al mare Adriatico (pensate che nelle giornate limpide si vedono persino le coste croate).


Foto di Isabella Tomassucci

Per raggiungere i Piani di Ragnolo dirigetevi verso la località Santa Maria Maddalena, il valico che divide Sarnano da Pintura di Bolognola, e seguite le indicazioni per Acquacanina. Percorrete questa strada per circa 50 m e parcheggiate l’auto (attenzione a non salire sui prati con le ruote).

Da qui iniziate a camminare a piedi lungo il sentiero imbrecciato in salita segnalato con la lettera “G”. In 15-20 minuti arriverete al valico del Monte Pizzo Meta, ben riconoscibile più avanti per la sua caratteristica croce sulla cima. Qui potete scegliere: se vi sentite in forma salite verso la vetta di Pizzo Meta, altrimenti, se preferite una camminata più tranquilla, continuate a camminare lungo la cresta panoramica seguendo il sentiero ben visibile che attraversa l’altopiano. I Piani di Ragnolo sono completamente ricoperti di prati e pascoli, con pochissimi alberi o arbusti e sono un vero e proprio paradiso per chi è appassionato di botanica: qui, infatti, crescono indisturbate numerose specie vegetali tipiche dei Sibillini.

Dopo circa un’ora di cammino troverete sulla vostra sinistra una mulattiera che dovrete imboccare per riscendere verso la Strada Provinciale 5 che vi riporterà al valico di Santa Maria Maddalena. Ricordate che lungo il percorso c’è pochissima ombra e nessun punto di abbeveraggio, per cui attrezzatevi con protezioni solari e acqua.

Idea n. 2: L’aspra e pittoresca gola della Valle dei Tre Santi

Punto di partenza: Abbazia di Piobbico

Distanza del punto di partenza dal centro di Sarnano: circa 5 km

Lunghezza del Percorso: 6,5 km

Dislivello: 700 m

Difficoltà: Turistica – Escursionistica

Durata del Percorso: 4 ore circa

Vedi itinerario su Google Maps

Meno nota delle Gole del Fiastrone e dell’Infernaccio, la Valle dei Tre Santi (o tre Salti) non è meno suggestiva: si tratta di una gola creata dal torrente Tennacola nei pressi di Sarnano, una valle angusta che termina con una cascata e si apre infine su una placida faggeta.

Per raggiungere la Valle dei Tre Santi da Sarnano, seguite le indicazioni per Giampereto. Arrivati all’Abbazia di Piobbico, una splendida abbazia romana tra le montagne oggi purtroppo fortemente danneggiata dal terremoto, parcheggiate l’auto. Da qui dovete attraversare l’abitato di Giampereto seguendo il sentiero N. 27 per la Valle dei Tre Santi: tutto l’itinerario è ben segnalato. Considerate che durante il tragitto dovrete attraversare il torrente Tennacola più di una volta camminando su pietre e massi scivolosi per cui fate attenzione e indossate scarpe adatte. Man mano che avanzerete, vedrete che il sentiero si fa sempre più stretto fino a condurvi nella gola vera e propria che termina con una scrosciante cascata dall’aspetto fiabesco. Da lì, proseguite seguendo il fiume fino ad addentrarvi in una faggeta ombrosa. Passo dopo passo, vedrete che il sentiero si fa più in salita e la voce del fiume diventa sempre più lontana.

In questo primo tratto tra gli alberi la segnaletica si fa più rada, ma comunque presente, perciò aguzzate la vista e risalite all’interno del canalone dentro il quale vi trovate fino ad uscire dal bosco nei pressi del piccolo abitato di Pintura di Bolognola.

Ecco qua: assaporate la sensazione di essere arrivati alla vostra meta godendovi il panorama e riposatevi gustando un buon pranzo al sacco prima di tornare sui vostri passi, stanchi, ma sicuramente più sereni di quando siete partiti.

<em>Foto di <a href="https://www.flickr.com/photos/antonio_palermi/sets/72157626819709605/">Antonio Palermi </a>. Tutti i diritti appartengono all'autore.</em><!-- [et_pb_line_break_holder] --><a data-flickr-embed="true" href="https://www.flickr.com/photos/antonio_palermi/albums/72157626819709605" title="Escursionismo Sibillini - Valle Tre Santi"><img src="https://farm3.staticflickr.com/2270/5825178742_029e97b8a5_b.jpg" width="1024" height="768" alt="Escursionismo Sibillini - Valle Tre Santi"></a><script async="" src="//embedr.flickr.com/assets/client-code.js" charset="utf-8"></script><!-- [et_pb_line_break_holder] --><em>Foto di <a href="https://www.flickr.com/photos/antonio_palermi/sets/72157626819709605/">Antonio Palermi </a>. Tutti i diritti appartengono all'autore.</em>

Idea n. 3: Le creste tra le nuvole del Monte Castelmanardo

Punto di partenza: Rifugio Città di Amandola, Loc. Campolungo – Amandola (FM)

Distanza del punto di partenza dal centro di Sarnano: circa 11 km

Lunghezza del Percorso: 12 km

Dislivello: 800 m

Difficoltà: Escursionistica

Durata del Percorso: 4-5 ore circa

Vedi il percorso su Google Maps

Sebbene questo itinerario non sia classificato tra quelli più difficoltosi, è comunque più impegnativo degli altri due appena proposti: il percorso lungo le creste del Monte Castelmanardo, infatti, richiede almeno 4-5 ore ed è lungo circa 12 km. Nulla di esagerato, non serve essere escursionisti esperti, ma è necessario un minimo di allenamento alla camminata. In ogni caso state pur certi che la fatica verrà presto ripagata dall’assoluta bellezza dello scenario che si aprirà davanti ai vostri occhi.

Il punto di partenza di questo itinerario è il Rifugio Città di Amandola. Per raggiungerlo, uscite da Sarnano attraverso le località Romani, Bisio e Garulla, lasciatevi alle spalle le ultime abitazioni e proseguite con l’auto sulla strada che si addentra tra gli alberi seguendo le indicazioni per il Rifugio Città di Amandola, che comparirà presto davanti a voi ai margini del bosco. Da qui continuate a piedi seguendo il sentiero in salita che inizia a sinistra del rifugio. Al primo bivio andate a sinistra e seguite il sentiero che si inerpica a zig-zag fino a raggiungere una sella. Qui deviate a destra e dopo un piccolo avvallamento arriverete a un bivio dove dovete prendere di nuovo a destra. Raggiunto il crinale, abbandonate il sentiero per prendere una pista erbosa che sale tra i prati sulla sinistra del crinale fino ad arrivare ad una struttura in cemento. Da qui, iniziate a seguire la fila di paletti bianchi e rossi che seguono il crinale fino alla vetta del monte Castelmanardo.

Giunti sulla cima godetevi un po’ di meritato riposo ammirando il panorama che si apre in ogni direzione accanto a voi. Chiudete gli occhi e sentite cosa provavano i nostri avi davanti a quello scenario quasi magico che li portò a immaginare leggende di fate e folletti.
Poi, quando vi sentite pronti, riscendente al rifugio tornando sui vostri passi.


Foto di Valerio Bei. Tutti i diritti appartengono all’autore.

Qualunque sia l’itinerario che sceglierete di due cose siamo sicuri: che ne rimarrete incantati e che ne uscirete rigenerati nell’animo.

Quindi munitevi di borraccia, cappello, crema solare, scarpe da trekking, abbigliamento a cipolla e un buon pranzo al sacco, magari con panini a base di salumi locali, e… partite.

Continua a navigare il sito per scoprire di più sui Monti Sibillini oppure dai un’occhiata agli articoli del blog.

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