La Pinacoteca e i Musei Civici di Sarnano

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Passeggiate guidate su prenotazione

Tra vicoli, piazzette, torri e antiche mura, il centro storico di Sarnano è come un museo a cielo aperto che racconta la storia della comunità che lo ha fondato e abitato per oltre 750 anni.

Le passeggiate guidate vengono organizzate dall’Associazione Culturale L’Ospite su prenotazione:
+39 3333915675
+39 3332261052

Il polo museale di Sarnano si trova in via Leopardi, in pieno centro storico, all’interno dell’ex convento di Santa Chiara e ospita al suo interno: la Pinacoteca, il Museo dell’Arte Sacra, il Museo delle Armi Antiche e Moderne, il Museo dell’Avifauna dei Sibillini e il Museo dei Martelli.

La collezione di opere del pittore sarnanese Mariano Gavasci, invece, è esposta all’interno del Palazzo del Municipio, sempre in via Leopardi.

Attualmente è visitabile soltanto la Pinacoteca Civica, mentre le altre aree sono chiuse per lavori.

La gestione della Pinacoteca è affidata all’Associazione Culturale “L’Ospite”. 

L’ingresso alla Pinacoteca è gratuito

Per gli accessi individuali, non è necessaria la prenotazione.

Per informazioni e prenotazione tour individuali o di gruppo, anche del centro storico, rivolgersi a:
+39 333 3915675
+39 333 2261052
associazionelospite@gmail.com

Periodi e orari di apertura

Al di fuori dei periodi indicati il museo può essere aperto su prenotazione chiamando i numeri +39 333 3915675 o +39 3332261052

MARZO 2024

sabato 30 e domenica 31
Mattino: dalle 10 alle 12.30
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

APRILE 2024

lunedì 1°. giovedì25, venerdì 26, sabato e domenica
Mattino: dalle 10 alle 12.30
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

MAGGIO 2024

mercoledì 1, giovedì 2, venerdì 3, sabato e domenica
Mattino: dalle 10 alle 12.30
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

GIUGNO E LUGLIO 2024

sabato e domenica
Mattino: dalle 10 alle 12.30
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

 

AGOSTO 2024

dal martedì alla domenica, lunedì 12 e lunedì 19
Mattino: dalle 10 alle 13
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

Passeggiate guidate gratuite tutti i sabati e le domenica e dal 12 al 16 agosto tutti i giorni.

SETTEMBRE 2024

dal 1° all’8
Mattino: dalle 10 alle 12.30
Pomeriggio:  dalle 15.30 alle 19

 

La Pinacoteca

La tradizione artistica marchigiana è autonoma e perfettamente riconoscibile: le montagne tra Marche e Umbria, i Sibillini, sono stati in passato un territorio ricco e vitale, punto di passaggio degli spostamenti tra le città del nord, Venezia in particolare, e le vie commerciali che portavano da Roma al mare Adriatico, rendendo queste zone vero e proprio centro nevralgico della produzione artistica.

L’Arte Rinascimentale dell’Appennino, infatti, presenta caratteristiche distinte rispetto alle altre zone d’Italia. La Madonna Adorante il Bambino con angeli musicanti (fine XV secolo) di Vittore Crivelli, gioiello indiscusso della Pinacoteca di Sarnano, è una testimonianza esemplare di questa corrente artistica. Fratello del più noto Carlo, Vittore Crivelli incanta anche l’occhio meno esperto con una pittura fatta di simboli e raffinati dettagli.

Procedendo cronologicamente, ecco le opere di Vincenzo Pagani, pittore fermano, sospeso tra il simbolismo crivellesco e il classicismo compiuto di Raffaello. Santa Lucia e gloria di angeli (1525) e il polittico rappresentante il Compianto sul Cristo deposto (1529) sono frutto della fase più matura di questo artista dallo spirito eclettico. Sempre sulla scia del Crivelli si collocano le opere del ginesino Stefano Folchetti, Crocefissione di Cristo (1513), e dell’artista di origine slava Marchesiano di Giorgio da Tolentino, Madonna col Bambino, un santo francescano e oranti (1500).

Passando dal Cinquecento al Seicento, troviamo Simone De Magistris, pittore caldarolese allievo di Lorenzo Lotto, riconosciuto protagonista del Manierismo Italiano. La sua Ultima Cena (1607) si distingue per il particolare impianto scenico tanto insolito per quest’iconografia, quanto frequente nelle opere dell’autore.

Numerose sono le tele di artisti marchigiani ed emiliani attivi tra il XVII e il XVIII secolo. Particolarmente significativa è la tela di Pietro Procaccini (1646), raffigurante San Francesco nell’atto di donare lo stemma del Serafino agli abitanti di Sarnano, mito fondativo del Comune nato nel 1265.

Attualmente, nella Pinacoteca sono conservate anche le opere provenienti dalla Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta: la Madonna della Misericordia (1494) di Pietro Alamanno, lo Stendardo Processionale (1456-1458) di Giovanni Angelo D’Antonio da Bolognola, le tavole con San Pietro e San Giovanni Battista, San Benedetto e San Biagio (1466 – 1470) appartenenti a un polittico smembrato di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, il complesso ligneo raffigurante la Madonna orante e San Giuseppe (1470) e la scultura lignea Santa Lucia attribuiti al Maestro Domenico del Presepe. Inoltre, nel museo è conservata anche una pala d’altare di Simone De Magistris raffigurante la Deposizione (1573),proveniente dalla Chiesa di San Cassiano.

Se siete curiosi di saperne di più sulle opere vi invitiamo a leggere la rubrica che la dott.ssa Tea Fonzi, iconologa e divulgatrice, ha dedicato alla Pinacoteca di Sarnano.

La guida digitale della Pinacoteca

Realizzata dal Comune di Sarnano in occasione del Grand Tour Musei 2020, la guida digitale alla Pinacoteca di Sarnano ti consente di scoprire tutte le opere attualmente custodite nel polo museale attraverso un PDF sfogliabile online.

L’Arte di Vedere: videoguida semiseria alla Pinacoteca di Sarnano

L’Arte di Vedere è un progetto nato durante il lockdown, ideato e realizzato dall’Associazione Il Circolo di Piazza Alta.

Non si tratta di una visita virtuale, né di una presentazione digitale delle opere, ma di un racconto semiserio che mette in luce particolari minori dei quadri per collegarli ad aspetti della vita sociale del passato che mostrano un qualche legame con la situazione attuale, perché in fondo, mutatis mutandis, l’uomo ha sempre a che fare con gli stessi guai.

Lo spunto per i contenuti viene dagli Antichi Statuti di Sarnano, una raccolta di norme, usi e costumi risalente al Cinquecento, da cui Il Circolo di Piazza Alta aveva già tratto una mostra allestita a dicembre 2019, a cura di Stefano Sebastianelli.

Le collezioni dei Musei Civici

ATTENZIONE: le collezioni dei Musei Civici al momento non sono visitabili

Al piano terra (attualmente non visitabile), il Museo dell’Arte Sacra raccoglie oggetti e reliquiari provenienti dalle numerose chiese del territorio comunale.

Al secondo piano, invece, si trovano tre collezioni: il Museo dei Martelli (l’unico attualmente visitabile), il Museo delle Armi e della Caccia e il Museo dell’Avifauna dell’Appennino (momentaneamente chiusi al pubblico).

Il Museo delle Armi e delle Caccia, con oltre cinquecento pezzi donati dal collezionista Mario Arrà, mostra armi bianche, corte, lunghe e in asta del Cinquencento e del Seicento; armi da fuoco civili e militari con inneschi di vario tipo; spade, daghe, baglionette, pugnali, fucili e pistole, ma anche pezzi d’abbigliamento militare che ripercorrono le epoche lungo il triste fil rouge della guerra.

Nel Museo dell’Avifauna dell’Appennino sono esposti oltre 700 esemplari appartenenti alle specie aviarie dei Monti Sibillini: passeracei, palmipedi, trampolieri, rapaci notturni e diurni tra i quali spicca una maestosa Aquila Reale. La collezione è opera dell’ornitologo Luigi Brancadori.

Infine, il curioso Museo dei Martelli. Una collezione forse unica al mondo, frutto del paziente lavoro di ricerca di Sergio Masini. Il Museo raccoglie martelli da tutto il mondo, utilizzando le infinite declinazioni di quest’oggetto per raccontare culture e mestieri antichi e moderni.

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